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Profilo della vittima di bullismo

Il bullo sceglie specificamente, e non a caso, la vittima. Generalmente il bullo la sceglie perché: 

  • È diversa in qualche modo dagli altri (viene da un altro paese, ha un’altra religione, porta l’apparecchio ai denti, in qualche modo è diversa dall’immagine comune di bambino/adolescente)
  • Non sarà facilmente aiutato dagli altri (ad es, è un ragazzo solo che non fa facilmente amicizia)
  • E’ meno forte.

Comunque la vittima spesso sviluppa emozioni ambivalenti: molte volte sperimenta sentimenti di rabbia verso i genitori, gli insegnanti e i compagni di classe da un lato perché non riconoscono la sua difficoltà a reagire, dall’altro perché pensano che la vittima sia in qualche modo responsabile del bullismo.     
In genere la maggior parte dei tratti di personalità della vittima lo rendono un obiettivo più facile. La vittima, infatti, presenta in genere:

  • Bassa autostima
  • Scarsa capacità di risoluzione dei problemi
  • Sintomi depressivi
  • Difficoltà emotive
  • Sentimenti di solitudine
  • Basso rendimento scolastico ed elevato numero di assenze da scuola
  • Disturbi del comportamento
  • Problemi psicologici /psicosomatici (mal di testa, mal di pancia, disturbi del sonno, enuresi) 
  • Stress
  • Fobie/paure
  • Incapacità di stare da solo
  • Evitamento del contatto oculare

     

E’ indispensabile tenere in considerazione le emozioni della vittima che, nel caso di bullismo non differiscono dalle altre forme di violenza. La vittima può sperimentare:

  • Rabbia

La rabbia per quello che è accaduto, cui non sono capaci di reagire. La rabbia viene generalmente espresso nei confronti delle persone care come il padre, la madre o i fratelli

  • Vergogna

Si vergognano di quello che è accaduto e credono che i compagni di classe li considerino dei fifoni. E’ difficile per loro fare amicizia poiché credono che nessuno vorrà essere loro amico. Si vergognano anche di rivelare quanto accaduto ai genitori per timore di deluderli.

  • Colpa

Sentono di essere in parte responsabili di quanto accade  (ad esempio: “mi chiamano quattrocchi” – io porto gli occhiali – hanno ragione – sono un quattrocchi).

  • Paura

Vivono con la costante paura di essere presi in giro, derisi.

La combinazione di rabbia, paura, vergogna e colpa porta il ragazzo a non raccontare a nessuno ciò che vive e di conseguenza a non chiedere aiuto.
L’isolamento emozionale porta ad un generale isolamento della vittima che, se non riceve un adeguato sostegno, in futuro potrebbe non essere capace di:

  • Assumersi delle responsabilità
  • Assumersi un ruolo sociale
  • Stabilire relazioni interpersonali
  • Avere una vita sessuale soddisfacente