Il bullismo non è un fenomeno recente, ma esiste da generazioni e si manifesta in diverse forme. Nel lontano 1999, Tim Fields, noto attivista britannico anti-bullismo, descriveva il bullismo come "....un bisogno compulsivo di dislocare l’aggressività, espressione di un’inadeguatezza (sociale, personale, interpersonale, comportamentale, professionale), che si traduce in azioni mirate al controllo e alla sottomissione degli altri (critiche, esclusione, isolamento, ecc.)".
Il bullismo è sostenuto dalla rinuncia alla responsabilità (negazione, contro-accuse, vittimizzazione) ed è perpetuato in un clima di paura, ignoranza, indifferenza, silenzio, negazione, sfiducia, inganno, mancanza di responsabilità e tolleranza, ricompense per il bullo (es. sostegno e incoraggiamento). In anni recenti, gli esperti nell’ambito della protezione dei bambini e dei loro diritti, hanno iniziato a riconoscere il danno emozionale, psicologico e fisico che può prodursi nelle situazioni di bullismo. Nonostante sia stato fatto molto lavoro sul bullismo in molti stati europei, l’opinione pubblica percepisce ancora il bullismo come qualcosa che si verifica nel cortile della scuola e che non ha ripercussioni a lungo termine sulla vittima o sul bullo.
Di fatto, alcune delle peggiori forme di violenza interpersonale sono realizzate da insegnanti, genitori e fratelli, dimostrando che il bullismo non è semplicemente un rito di passaggio all’età adulta, ma un problema serio di violenza verso e tra i giovani. La maggior parte dei progetti sul bullismo si è focalizzata su singole situazioni e non ha offerto soluzioni condivise a livello europeo per affrontare il bullismo nelle sue diverse forme, che includono – ma non si limitano a – bullismo tra coetanei, bullismo da insegnanti a studenti e da studenti e insegnanti, tra fratelli, da genitori a figli e perfino da figli a genitori.
Lo scopo del progetto è determinare se ci siano somiglianze tra diversi paesi europei rispetto a situazioni in cui si verifica il bullismo, profili delle vittime e dei bulli. Attraverso il lavoro nell’ambito del bullismo, il proponente e i partner intendono valutare la conoscenza di base del bullismo tra gli studenti e aumentare la consapevolezza in gruppi-target: bambini, ragazzi, genitori ed educatori. Con la campagna pubblica prevista dall’ultima fase del progetto, poi, intendiamo accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sui “costi” emotivi, psicologici e fisici del bullismo, incoraggiando una politica di tolleranza zero verso il bullismo in ogni sua forma.
Se in molti stati membri sono stati attivati forum di discussione sul tema del bullismo, lo scopo di questo progetto è quello di creare un punto di raccordo in ogni stato partner, un sito esaustivo sul bullismo per il pubblico, per i genitori, gli insegnanti, e soprattutto per bambini e ragazzi. In questo modo il progetto darà ai bambini e ai ragazzi un forum sicuro in cui imparare qualcosa di più sul bullismo; parlare in modo riservato con professionisti del problema del bullismo; se necessario, discutere di come affrontarlo, e come proteggersi dal bullismo, attraverso applicazioni on line.
Sebbene il proponente e alcuni paesi membri dispongano di una legislazione che riguarda il bullismo, si registra come spesso, a causa di pregiudizi comuni, queste leggi non trovino una sistematica applicazione. Attraverso uno sforzo di coordinamento, lo scopo del progetto è allora quello di creare un ambiente in cui il bullismo possa essere identificato, dove la vittima sia protetta e assistita, e dove il comportamento del bullo venga modificato. In ultimo, lo scopo è quello di creare un ambiente a tolleranza-zero verso il bullismo nella comunità europea. Attraverso un progetto che coinvolge sette paesi, si intende lanciare il messaggio che il bullismo non è tollerato in Europa e sarà sostanzialmente incoraggiata l’applicazione delle leggi vigenti a livello nazionale.
Scopi complessivi
Lo scopo di questo progetto è quello di creare una risposta unitaria nell’identificazione e nella gestione del bullismo in tutte le sue forme, offrendo una piattaforma europea per bambini e ragazzi, genitori, insegnanti e opinione pubblica, per informarsi sul problema. In ultimo, l’opinione pubblica nei 6 paesi partecipanti saprà dove trovare informazioni sul bullismo e saprà che è disponibile un aiuto affidabile nella propria lingua, sia attraverso il telefono, sia in internet.
Obiettivi
Il bullismo è solitamente visto come un comportamento che si verifica tra bambini, solitamente a scuola. Più recentemente, il cyberbullismo è stato largamente riconosciuto. Attraverso la linea telefonica nazionale per i bambini presente in Grecia (SOS 1056) e attraverso le linee telefoniche presenti nei 6 paesi partner, è ormai evidente che il bullismo si verifica in diverse situazioni: tra coetanei fuori da scuola, tra fratelli, tra insegnanti e studenti (e viceversa), tra genitori e figli (e viceversa)! Al fine di occuparci dei diversi contesti in cui il bullismo si verifica, lo scopo di questo progetto è quello di raccogliere dati, valutare i contesti in cui il bullismo si può verificare, e capire come meglio affrontarlo in ciascuno di essi. Attraverso un questionario, il progetto rileverà se nei diversi paesi partner siano presenti profili simili delle vittime e dei bulli nei vari contesti situazionali e se vi siano tratti comuni tra bulli e vittime. Il questionario cercherà di identificare le potenziali vittime e i potenziali bulli. Diversamente dal questionario di Olweus, in cui le domande relative agli insegnanti come bulli o vittime di bullismo erano volutamente omesse, in modo significativo il questionario di questo progetto si focalizzerà su situazioni di bullismo non tradizionale, includendo gli esempi forniti sopra, ma non limitandosi ad essi. Questo ci consentirà di focalizzarci sulle vittime e sui bulli, nonché di identificarli.
Una volta che i dati saranno stati raccolti e analizzati, professionisti con esperienza di consulenza sul tema del bullismo, provenienti dal paese proponente e dai partner, lavoreranno insieme e metteranno le loro esperienze e le loro competenze a disposizione per creare strumenti utili ad aumentare la consapevolezza e a raggiungere i diversi gruppi-target, adeguando i materiali in base all’età dei destinatari.
Il primo strumento sarà un sito che includerà applicazioni online e informazioni per bambini e ragazzi, genitori e insegnanti. Il sito sarà disponibile nelle lingue del paese proponente e dei partner, saranno presenti links dai siti web di ciascun partner al sito Antibullismo, e viceversa.
Il secondo strumento sarà un video con vari scenari ed esiti, che sarà utilizzato come strumento di insegnamento nelle scuole, per incoraggiare la discussione con bambini e ragazzi sul problema.
Il terzo strumento sarà una campagna pubblica di sensibilizzazione che coinvolgerà televisioni, radio e stampa, con l’obiettivo di incrementare la consapevolezza dell’opinione pubblica e promuovere il numero telefonico da chiamare in caso di bullismo e il sito che sarà già attivo. Annunci pubblicitari saranno trasmessi gratuitamente da molte reti televisive nel paese proponente e nei paesi partner. La campagna contribuirà ad informare il pubblico sull’esistenza di professionisti nel loro paese che possono aiutarli a risolvere questo problema, semplicemente con una chiamata o con un click su un sito. Le differenze culturali e le diverse legislazioni saranno tenute in considerazione nella creazione di ciascuno strumento. Il campione del questionario sarà costituito da studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.
I gruppi-target del sito sul bullismo e della campagna pubblica saranno bambini, genitori, insegnanti e il pubblico generale. I diretti beneficiari del progetto saranno i giovani già colpiti dal bullismo nella loro vita quotidiana. I bambini più piccoli ne trarranno beneficio poiché, con il successo del progetto, gli episodi di bullismo nelle sue varie forme diminuiranno e i bambini crescendo sapranno che, nel caso in cui si trovino a vivere una situazione di bullismo, c’è qualcuno sempre pronto ad aiutarli. Sebbene anche genitori e insegnanti - che potrebbero essere sia vittime che prevaricatori - trarranno beneficio dal progetto europeo ABC, il focus del progetto saranno i giovani coinvolti nel bullismo, in veste di vittime o bulli.
Il progetto rientra tra le priorità dei progetti Daphne sulla violenza nella strada e tra pari, individuerà strumenti per la sensibilizzazione e utilizzerà la tecnologia per affrontare il bullismo a livello europeo in modo coerente e unificato.
Il bullismo è spesso basato sui sentimenti di isolamento e mancanza di aiuto della vittima. Grazie ad un sito interattivo - che i giovani potranno visitare, disegnato per catturare e mantenere il loro interesse - e alla linea di aiuto che possono chiamare, il progetto offrirà strumenti di comunicazione moderni per aiutare le vittime a capire che non sono sole, che il loro problema non è unico e che ci sono modi in cui è possibile affrontarlo.